Sportello di ascolto: un intervento del dott. Paolo Caglio

Un tempo sospeso

 

Arriva il periodo delle vacanze pasquali, solitamente momento per tirare per qualche giorno il fiato e prendere respiro dagli impegni e le fatiche scolastiche, potersi dedicare ad attività maggiormente piacevoli e rilassanti. Sappiamo che questa volta sarà differente: stiamo vivendo un tempo nuovo ed inaspettato, un tempo sospeso, di attese. È quanto di più lontano possa esserci dalle necessità e dalle abitudini di voi studenti: l'adolescenza è la fase della dinamicità, delle azioni, del movimento, delle amicizie, dell'amore e del contatto. Oggi siete costretti ad adattarvi. Non spaventino gli alti e bassi, le oscillazioni di umore, i passaggi piuttosto repentini dalla vitalità e l'energia al malumore, il cambio dalla positività all'ansia, il nervosismo; sono reazioni fisiologiche alle costrizioni che state vivendo. Se l'emotività dovesse diventare eccessiva diventa importante condividere il proprio stato d'animo, eventualmente anche attraverso il confronto con lo sportello d'ascolto, in questa fase attivo on line.

Siamo tutti chiamati ad affrontare un processo di adattamento. Tutto il mondo della scuola, dirigente, docenti, personale ATA, impegnati a mettere risorse, trovare strategie, formarsi, scoprire nuovi mezzi al fine di essere presenti per garantirvi il diritto allo studio e portare avanti il mandato dell'insegnamento. I genitori, in prima linea nel doppio sforzo di portare avanti un proprio adattamento alla quotidianità e contemporaneamente assolvere il compito di sostenervi in una buona gestione e regolamentazione delle vostre giornate, delle vostre esigenze.

Siamo testimoni della forza che molti di voi hanno già manifestato nell'essere proattivi, resilienti, capaci di stare nei limiti imposti con vitalità, curiosità, voglia di portare avanti le proprie peculiarità ed aggiungere dei mattoni alla costruzione dei vostri sogni.

È un tempo non voluto ma che può essere valorizzato: c'è spazio per la riflessione su di sé, per cogliere i bisogni sentiti come maggiormente insoddisfatti, per lasciare emergere i desideri che più abitano la vostra immaginazione; è un inevitabile allenamento alla tolleranza dell'impazienza e della frustrazione. È un periodo che ci mostra anche le nostre vulnerabilità e debolezze, che vanno viste, sentite, accettate per essere superate.

Per scoprirsi, una volta che tutto gradualmente ci riporterà ad una maggiore normalità, cresciuti, ancora più grandi, più sicuri di sè. E per essere pronti a ripartire con slancio.

 

Paolo Caglio

sportellodascoltodavinci@sociosfera.it