Progetto "In treno per la memoria" 2023

Progetto In treno per la memoria

 

Il progetto In treno per la memoria prende avvio.
Mercoledì 25 gennaio i sei alunni coinvolti e la docente referente hanno partecipato allo spettacolo "Matilde e il tram per san Vittore" al Teatro della Cooperativa di Milano.
  
 Ecco un resoconto dello spettacolo scritto dagli studenti stessi
  

Il giorno 25 Gennaio 2023 abbiamo partecipato alla prima attività del progetto “In treno per la memoria”, la messa in scena di un'opera teatrale intitolata “Matilde e il tram per san Vittore”, che racconta una storia ambientata a Milano durante la seconda guerra mondiale, precisamente nel 1943/45 al tempo degli scioperi operai.

Sul palco due attrici, che danno voce e corpo a varie donne per raccontare la partecipazione attiva agli scioperi contro la guerra e contro il partito fascista. A causa di queste attività clandestine tutti loro subiranno la persecuzione dei repubblichini, che in molti casi si concluderà con la deportazione nei campi di concentramento tedeschi.

  

Quest’opera teatrale ci ha rivelato come durante i periodi delle persecuzioni e della shoah a subire le conseguenze di una guerra mondiale e dell’occupazione nazista non erano solo i soldati o gli ebrei, ma anche i civili. Queste storie non vengono raccontate spesso forse perché meno significative di altre, ma quest’opera descrive il terrore di quegli anni, infatti chiunque avesse posizioni diverse da quelle del regime fascista era considerato un nemico, e ci mostra quel lato nascosto, in cui operai e civili si sono battuti per la loro vita e la loro (e nostra) libertà. Per paura si finiva per dubitare addirittura dei propri figli e di quello che potevano raccontare a scuola, si dubitava dei colleghi e si dubitava degli amici. Questo clima di paura veniva però affrontato con forza dagli uomini e dalle donne, anche a rischio di mettere a repentaglio la propria vita”. R.T.

  

Esperienza molto forte che è arrivata direttamente al cuore.

Uno spettacolo che ha voluto dare importanza a quelle famiglie che, scegliendo di ribellarsi di fronte alle ingiustizie inflitte dalla guerra e dall’occupazione nazista, hanno subito le stesse drastiche e violenti pene degli ebrei. Si tratta di un forte invito, in questo giorno importante per la memoria, a non ricordare solo gli ebrei come vittime di questa indimenticabile strage, ma anche questi uomini e queste donne che, “solo” per il loro bisogno di lotta contro le ingiustizie, sono state ripagate, anche loro come gli ebrei, con estrema violenza, con la persecuzione, con la reclusione nei campi di concentramento e addirittura con la morte”. F.R.

  

Ricordare è importante, ci è sempre stato detto fin dalle elementari quando, ogni anno, durante la Giornata della Memoria si svolgevano attività per far capire a noi bambini certe azioni compiute dagli umani. Le si ricorda per provare a non farle accadere più.

Mercoledì 25 insieme ai compagni con cui andrò a Mauthausen ho assistito allo spettacolo “Matilde e il tram per san Vittore”, uno spettacolo riguardante la situazione in Italia durante il fascismo e l’occupazione nazista. Ne sono rimasto colpito, non sapevo che le persone che si ribellavano venissero trattate come gli ebrei, anche loro costretti a subire le atrocità di che tutti conosciamo”. L.T.

   

  

Assistere a “Matilde e il tram per san Vittore” è stato piacevole, interessante e soprattutto educativo. La sua forza consiste nell’allargare le nostre conoscenze relativamente alla tragedia dei campi di concentramento. Infatti questo spettacolo spiega in maniera efficace come anche normalissime e umili famiglie operaie vennero ingiustamente private delle loro libertà di pensiero culturale e politico, e successivamente furono condannate alla sofferenza dei lager.

Un secondo aspetto che rende lo spettacolo vero e realistico è certamente l’ambientazione nei medesimi luoghi milanesi da cui trae spunto la storia e l’uso frequente del dialetto, entrambi molto vicini alla maggior parte di noi.

Senza alcun dubbio uno spettacolo da riguardare e soprattutto da consigliare”. A.M.

Nel 1943 e 1944 le industrie di Milano furono protagoniste di importanti scioperi che paralizzarono le più grandi fabbriche. Per queste ribellioni centinaia di uomini vennero separati dalle loro famiglie e scomparvero. Molti di loro non sono mai tornati. Le scene delle violenze e delle catture vengono raccontate dalle donne: madri, mogli e figlie. "Matilde e il tram di San Vittore" ricorda le scelte coraggiose delle migliaia di uomini e donne che hanno combattuto contro il fascismo e il nazismo”. R.C.

Mercoledì 25 gennaio noi ragazzi che stiamo partecipando al progetto “In treno per la memoria” abbiamo assistito allo spettacolo teatrale “Matilde e il tram per San Vittore”: è stata un’esperienza molto toccante.

Lo spettacolo ha messo in luce la vita a Milano durante gli anni dell’occupazione nazista e del governo della Repubblica di Salò ed evidenzia il fatto che non venivano deportati nei campi di concentramento solo gli ebrei, ma anche coloro che non aderivano al fascismo e si opponevano al regime, in particolar modo i politici. Inoltre presenta le difficili situazioni di diverse famiglie coinvolte negli scioperi del ’43 e ’44. L’ultima raccontata è proprio quella di Matilde, una ragazzina di poco più di dieci anni il cui padre venne ucciso e la madre venne deportata. Matilde si trova per diversi mesi a vivere sola. Lo spettacolo dà voce a tutte le sue preoccupazioni e le sue paure, ma nonostante questo la bimba si fa coraggio e riesce a resistere fino al giorno in cui, a fine guerra, sua madre riesce a tornare a casa ed insieme cercano di ricostruirsi una nuova vita.

Lo spettacolo è stato molto coinvolgente perché ha mostrato come in quel periodo gran parte della popolazione era in pericolo, non solo gli ebrei, e questo mi ha fatto sentire molto vicino a quelle persone”. G.N.

  
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