4 ottobre 2022

Quest’anno io e la mia famiglia abbiamo pensato di concederci il lusso di un viaggio mai provato: dieci giorni di crociera nel Mar Mediterraneo.

Nave splendida, dotata di ogni comfort e attrazioni di ogni tipo, programmata per toccare splendide città affacciate sul Mare Nostrum: Napoli, Malta, Palma di Maiorca, Barcellona, Marsiglia…

Noi, proprio per non lasciare nulla al caso, abbiamo ricalcato esattamente ciò che Montale descrive nella prima strofa della sua poesia “Prima del viaggio”, nella quale elenca accuratamente una serie di “protocolli” che ognuno segue prima di compiere un viaggio. Azioni automatiche che probabilmente finiscono per togliere il lato avventuroso dell’esistenza, ma che donano l’illusione di poter evitare inconvenienti, garantendo così una falsa sicurezza e tranquillità. Di contro questo ipercontrollo annulla la possibilità di osare e rischiare, rendendoci forse ancora più vulnerabili e impreparati ad accogliere o ad incassare, a seconda dei casi, un eventuale imprevisto.

Questo e ciò che abbiamo fatto anche noi. Viaggio programmato fin dal mese di marzo, parcheggio prenotato, escursioni scelte tra una rosa di alternative proposte, posizione della cabina, scelta della fascia oraria per la cena a bordo…nulla lasciato al caso. Almeno questo era quello che pensavamo.

Ma ecco l’imprevisto, il fuori programma non calcolato, che Montale definisce un compagno di avventure in grado di svoltarci il viaggio, la vita arricchendola con nuove emozioni, sensazioni e stimoli.

Già un compagno che, almeno inizialmente, avrei volentieri evitato di incontrare sul mio cammino.

Quell’imprevisto mi ha reso positiva al Covid a 24 ore dalla partenza, trasformando repentinamente il mio sogno, anzi il nostro sogno, il nostro meraviglioso e superorganizzato viaggio in un vero e proprio miraggio. Infatti non ci sarebbe stata nessuna crociera.

Quell’imprevisto mi ha fatto comprendere quanto sia un’illusione il credere che la vita sia sotto il nostro controllo. L’uomo vive con la necessità di pianificare, definire, organizzare per vivere nella tranquillità di aver pensato a tutto, ma non è proprio così. La svolta è dietro l’angolo: a volte è la sola speranza a volte è l’infrangersi di un mondo.

Inizialmente, dopo aver picchiato forte il muso contro una realtà da cui non potevo scappare e che non potevo cambiare, perché andava oltre i nostri poteri, ho pensato fosse quasi un castigo per il troppo entusiasmo e l’impazienza provati. Se mi guardo indietro, ora che le vacanze sono finite, è stata forse l’occasione per organizzare gite e passeggiate con gli amici senza alcuna pianificazione…alla giornata e devo dire che, nonostante tutto, facendo un bilancio ho trascorso delle vacanze  ”diverse” da come le avevamo pensate, ma decisamente piacevoli.

una cosa piccola